Il Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, in collaborazione con la Sezione dei Beni Culturali dell’ Unione delle Società Storiche della Slovenia,
vi invita all’evento legato al progetto
La salicoltura ieri, oggi, domani: impressioni e tracce della patrimonializzazione
che si terrà giovedì 5 dicembre 2024 alle ore 17:00 presso il Centro di Scienze Umanistiche del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria (ZRS Koper, via Krelj 6, Capodistria).
Alla serie di eventi che celebrano il 30° anniversario del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria si aggiunge un evento realizzato in collaborazione con la Sezione dei Beni Culturali dell’ Unione delle Società Storiche della Slovenia e altri enti pubblici, dedicato a una delle attività più importanti della storia locale – la salicoltura. La lavorazione del sale ha favorito per secoli lo sviluppo economico e sociale degli attuali quattro comuni istriani dell’area costiera. Oggi la lavorazione del sale è conosciuta al pubblico nella sua veste tradizionale romanticizzata e inserita nell’incantevole paesaggio delle saline che rappresentano un ricco patrimonio naturale e culturale. Con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’attuale situazione della lavorazione di sale che viene organizzato il presente evento, il quale affronterà il tema della produzione di sale da tre prospettive diverse ma interconnesse: la presentazione del progetto di ricerca scientifica legato alla salicoltura, una tavola rotonda sul tema della patrimonializzazione della salicoltura e la mostra fotografica “Božo Štajer: Il mondo delle saline”.
Presentazione del progetto di ricerca di base “Grano di sale, cristallizzazione della convivenza: la lavorazione del sale come saggezza ambientale esperienziale”
Il progetto di ricerca prende in esame la salicoltura tradizionale – la lavorazione artigianale del sale marino – come l’incarnazione di una saggezza pratica. È l’unico progetto scientifico che studia in modo interdisciplinare la lavorazione locale del sale da diversi punti di vista delle scienze umane socio-ambientali. È portato avanti dai colleghi dell’Istituto per gli Studi Filosofici e Religiosi e dell’Istituto Mediterraneo di Studi Ambientali del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, nonché dall’Istituto di Geografia Anton Melik e dall’Istituto di etnografia slovena dell’Accademia slovena delle scienze e delle arti ZRC SAZU. La ricerca mira a svelare l’interazione unica e continua tra i fattori umani e non umani delle saline e a comprendere la salicoltura come il riflesso della coesistenza tra uomo e ambiente. L’ambiente offre e trasmette la sua saggezza all’uomo, il quale con il tempo finisce per incorporarla attraverso l’esperienza. In occasione della conclusione del primo anno di ricerca verranno presentati i primi risultati e, soprattutto, le esperienze acquisite con il lavoro etnografico sul campo incentrato sull’ambiente.
Il progetto sarà presentato dalla responsabile Maja Bjelica (Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, Istituto per gli Studi Filosofici e Religiosi).
Tavola rotonda sulla tutela del patrimonio della salicoltura
La Sezione dei Beni Culturali dell’ Unione delle Società Storiche della Slovenia, insieme al Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria e all’Accademia slovena delle scienze e delle arti ZRC SAZU, organizzerà per l’occasione una tavola rotonda sul tema della patrimonializzazione della salicoltura. L’attenzione si concentrerà sullo stretto legame tra l’attività di raccolta del sale e le saline come habitat naturale. La salicoltura come pratica e come stile di vita che dà forma alle saline e le saline come spazio che rendono possibile quest’attività. L’interdipendenza tra patrimonio culturale e naturale è quindi palesemente evidente nel caso della salicoltura, ma sbaglieremmo a pensare che si tratti di un caso isolato. Le interlocutrici e l’interlocutore appartengono a generazioni diverse e provengono da discipline diverse, ma in un modo o nell’altro possiedono tutti una ricchissima esperienza che gli consente di affrontare il tema della patrimonializzazione delle saline. Prendendo come esempio le altre buone pratiche ci interrogheremo sullo stato attuale del patrimonio della salicoltura e sulla problematica del suo doppio status di patrimonio naturale e culturale nonché forgeremo idee per il futuro che potrebbero valorizzare il patrimonio della salicoltura in tutta la sua diversità, dalla cucina alle piante alofite.
Parteciperanno:
- Zala Dimc (master in Architettura del Paesaggio presso la Facoltà di Biotecnica),
- Eda Benčič Mohar (ex dipendente dell’Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia (ZVKDS), Ufficio regionale di Pirano),
- Saša Roškar (Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia (ZVKDS), Ufficio regionale di Kranj),
- Marko Starman (Parco naturale Strugnano).
La tavola rotonda sarà moderata da Daša Ličen (ZRC SAZU, Istituto di etnografia slovena).
Inaugurazione della mostra fotografica “Božo Štajer: Il mondo delle saline”
La mostra nasce dalla collaborazione tra il Museo di Storia Contemporanea della Slovenia, il Pomorski muzej – Museo del mare “Sergej Mašera” Piran – Pirano e l’Istituto sloveno per la protezione del patrimonio culturale e viene presentata al pubblico per la prima volta al Museo delle Saline di Fontanigge nel 2022. Questa volta rimarrà visibile a Capodistria fino al 10 gennaio 2025 presso il Centro di Scienze Umanistiche del Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria (ZRS Koper). Le fotografie scattate da Božo Štajer nel 1954 nell’area delle saline di Sicciole e nelle ex saline di Fasano a Lucia mostrano il paesaggio delle saline, le salinaie e i salinai, il loro lavoro e la loro vita, testimoniando così alcuni tratti che ormai non fanno più parte della lavorazione moderna del sale.
La visita guidata alla mostra sarà a cura di Matjaž Kljun (Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, Istituto Mediterraneo di Studi Ambientali; Istituto per la tutela dei beni culturali della Slovenia).
L’evento fa parte del progetto di ricerca di base “Grano di sale, cristallizzazione della convivenza: la lavorazione del sale come saggezza ambientale esperienziale” (J6-50196), finanziato dall’Agenzia pubblica per la ricerca scientifica e l’innovazione della Repubblica di Slovenia (ARIS).