Il 1° marzo 2024, presso il Centro di scienze umanistiche ZRS Koper, si è tenuta l’inaugurazione solenne della mostra itinerante, parte del progetto internazionale LITMAG (East European Literary Magazines 1945-2004: Testing the Boundaries and paving the way to democratization, Progetto N.: 101051192 – LITMAG), che unisce otto partner provenienti da vari paesi europei. L’obiettivo della mostra è quello di colmare le lacune nel campo delle riviste letterarie europee, analizzarle e sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo che hanno svolto. In questa sede sono particolarmente importanti le riviste esposte: La Battana, Most e Zaliv (dello scrittore e accademico Boris Pahor), che hanno rappresentato un rifugio per molti intellettuali e dissidenti dell’epoca.
I visitatori sono stati accolti inizialmente dal vicedirettore del CRS Capodistria, il dott. Tilen Glavina, che ha anche illustrato la storia del palazzo, mentre maggiori dettagli sul progetto sono stati forniti da Mitja Čander, direttore della casa editrice Beletrina, promotrice e partner principale del progetto. Le riviste letterarie dell’Europa orientale esposte e il loro ruolo sociale impegnato, spesso anche sovversivo, sono stati presentati in dettaglio dalla dott.ssa Sergia Adamo, coordinatrice del progetto LITMAG presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Trieste, dal dottorando dello stesso dipartimento Iwan Paolini e dalla dott.ssa Vesna Mikolič, coordinatrice del progetto LITMAG presso l’Istituto per gli studi linguistici CRS Capodistria.
Il progetto LITMAG si concentra sull’analisi delle riviste letterarie dell’Europa orientale dopo la seconda guerra mondiale, che si sono opposte ai regimi autoritari e hanno influenzato significativamente la democratizzazione e l’avvicinamento all’Unione europea.
Il partner principale del progetto è la casa editrice Beletrina, mentre gli altri partner includono: il Museo di storia contemporanea della Slovenia (Slovenia), l’Università di Salisburgo (Austria), l’Università di Bielsko-Biala (Polonia), l’Università di Pécs (Ungheria), la Direzione dei musei commemorativi di Vilni – Casa-museo Venclovasova (Lituania), l’Università di Trieste (Italia) e il Centro di ricerca scientifico di Capodistria (Slovenia).
La mostra sarà ospitata anche in altri paesi europei e sarà supportata da conferenze online e da una pubblicazione specialistica, prevista a marzo 2024 in concomitanza con la conclusione del progetto.
La mostra rimarrà aperta fino al 22 marzo 2024.
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